BUONGIORNO, GIOVANNI
“Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”
“Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”
Liberamente tratto dal romanzo “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando e dalla vita di Giovanni Falcone, lo spettacolo ripercorre le vicende del pool antimafia guidato dall’eroico giudice. Tappa dopo tappa, attraverso il racconto di una madre al figlio, prendono vita i momenti chiave della storia di Giovanni Falcone, il suo impegno, le vittorie, le sconfitte, l’epilogo. Si scopre che la mafia esiste anche a scuola, è nel ragazzino prepotente che tormenta gli altri, è nel silenzio di complicità che ne avvolge le malefatte. La mafia è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi, anche se ti chiede di fare delle scelte e di subirne le conseguenze.
Lo spettacolo, costruito in maniera multimediale, grazie all’uso di filmati e documenti sonori, si divide in due voci: il racconto storico della vicenda e il dialogo tra la madre e il figlio, ricco di metafore ed esempi per raccontare in modo accessibile e lineare i concetti alla base della lotta alla mafia portata avanti dal Pool di Palermo. Fanno da sfondo documenti reali, come le famose interviste a Falcone e ai familiari delle vittime di mafia, e le edizioni speciali del Tg1 per l’attentato e i funerali del giudice.
Testo di Paolo Bergamo
Regia di Rita Lelio
Con Daniela Zamperla e Rita Lelio
Scene di Federica Gazzola
Luci di Francesco Corona
Musiche di Alberto Zuccato
Video di Paolo Bergamo
Pubblico: serale e scuole secondarie di I e II grado
Tecniche: teatro d’attore, videoproiezioni
Durata: 60 minuti
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